venerdì, Novembre 22, 2024
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Per promuovere la progettazione dei microchip arriva il “Centro italiano per il design dei circuiti integrati a semiconduttore”

Approvata dalla Camera dei deputati (e in attesa del definitivo via libera del Senato) arriva la legge che istituisce la Fondazione denominata “Centro italiano per il design dei circuiti integrati a semiconduttore” con lo scopo di  promuovere la progettazione e lo sviluppo di circuiti integrati, rafforzare il sistema della formazione professionale nel campo della microelettronica e assicurare la costituzione di una rete di università, centri di ricerca e imprese che favorisca l’innovazione e il trasferimento tecnologico del settore. 

La Legge di Bilancio 2023 approvata venerdì scorso dalla Camera dei deputati con 221 voti a favore e 152 contrari porta buone notizie per la filiera italiana dei semiconduttori, in particolare del settore della progettazione di circuiti integrati e della formazione professionale.

I lavori in Commissione Bilancio hanno infatti portato all’inserimento tra i provvedimenti a favore delle politiche industriali e di sostegno alle filiere produttive del made in Italy anche l’articolo 74-bis che prevede l’istituzione di una fondazione denominata “Centro Italiano per il design dei circuiti integrati a semiconduttore” al fine di promuovere la progettazione e lo sviluppo di circuiti integrati, rafforzare il sistema della formazione professionale nel campo della microelettronica e assicurare la costituzione di una rete di università, centri di ricerca e imprese che favorisca l’innovazione e il trasferimento tecnologico del settore.

Alla fondazione parteciperanno il Ministero delle imprese e del Made in Italy (al quale è attribuita anche la vigilanza sulla fondazione), il Ministero dell’economia e delle Finanze, e il Ministero dell’Università e della ricerca chiamati ad apportare il patrimonio della fondazione.

La nuova fondazione avrà una dotazione in conto capitale di 10 milioni di euro per il 2023 e di 25 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2030 mentre per le spese di funzionamento (sede, spese generali e compensi al personale) lo stanziamento è di 5 milioni per ciascun degli anni dal 2023 al 2025.

Sarà il Ministero dell’economia e delle finanze ad approvare gli schemi dell’atto costitutivo e dello statuto della fondazione e a stabilire i criteri per l’adesione di enti pubblici e soggetti privati alla fondazione e per la loro partecipazione alle attività della stessa. Questi ultimi potranno a loro volta fornire ulteriori finanziamenti all’attività della Fondazione.

Per lo svolgimento dei propri compiti, la Fondazione potrà avvalersi della collaborazione di esperti e di società di consulenza nazionali ed estere, ovvero di università e di istituti di ricerca.

Questa iniziativa guarda con particolare interesse allo sviluppo di un’attività di pura progettazione che manca nel nostro paese. Al di fuori delle attività di design di microchip interne ai grandi gruppi (in pratica a STMicroelectronics), mancano infatti nel nostro paese le startup e le società di design che guardano al modello fabless che si è affermato nell’ultimo decennio con colossi del calibro di AMD e NVIDIA ma anche di tantissime altre medie e piccole realtà. Un’attività che, ad esempio, in Cina sta crescendo in maniera esponenziale con migliaia di startup e piccole aziende che si dedicano esclusivamente al design.

Questo tipo di attività è prevista anche dall’European Chips Act che intende sostenere una rete di centri di competenza, dislocati in tutta Europa.

L’iniziativa si affianca alle numerose altre misure che negli ultimi mesi sono state prese a favore dell’industria italiana dei semiconduttori, in particolare della produzione, come il recente finanziamento di 292 milioni di euro a sostegno della nuova fabbrica di STMicroelectronics di Catania per la produzione di wafer al carburo di silicio.

Ancora più importante è lo stanziamento di 4,15 miliardi di euro a fondo perduto approvato dal governo Draghi agli inizi di marzo per iniziative nel settore della microelettronica, una legge destinata a favorire la nascita dello stabilimento Intel in Italia di cui ancora non si sa nulla.