A regime il nuovo impianto avrà una capacità di 100.000 wafer da 12 pollici al mese e coprirà nodi di processo maturi, dai 28 a 180 nm.
Secondo i media locali, nonostante le restrizioni dovute al Covid-19, Semiconductor Manufacturing International Corp (SMIC), la più importante foundry cinese, ha dato il via alla costruzione della sua nuova fabbrica di wafer da 12 pollici a Tianjin, un’importante città portuale nel Nord-est della Cina, a poca distanza da Pechino.
Il progetto, che prevede un investimento complessivo di 7,5 miliardi di dollari, ha preso il via alla fine di settembre dopo che, il 27 agosto, SMIC ha siglato un accordo quadro di cooperazione con il governo locale.
Secondo il resoconto del Tianjin Daily, in un incontro con i leader della città, Zhao Haijun, co-amministratore delegato di SMIC, ha promesso di contribuire a consolidare i vantaggi di Tianjin nel campo della produzione di circuiti integrati e promuovere sinergie con la catena di approvvigionamento industriale Pechino-Tianjin-Hebei.
Il nuovo impianto avrà una capacità di 100.000 wafer da 12 pollici al mese e coprirà nodi di processo di produzione maturi che vanno da 28 nanometri a 0,18 micrometri, secondo quanto dichiarato da SMIC. I chip verranno impiegati nel campo delle telecomunicazioni, automotive, elettronica di consumo e altro ancora.
Tianjin, un centro di produzione vicino a Pechino, ospita già una fabbrica da 8 pollici che SMIC ha acquistato da Motorola nel 2004. Nel 2016 SMIC ha avviato un progetto per espandere la capacità di produzione mensile dell’impianto da 45.000 wafer a 150.000 wafer. L’azienda gestisce attualmente tre fabbriche da 8 pollici e tre fabbriche da 12 pollici a Shanghai, Pechino, Tianjin e Shenzhen.
Dal dicembre 2020 anche SMIC è nella lista nera del Governo degli Stati Uniti che ha imposto alcune restrizioni alla vendita a SMIC di attrezzature avanzate per la costruzione di semiconduttori (in particolare il divieto riguarda le macchine EUV prodotte dall’olandese ASML). Dopo le notizie riguardanti la capacità dell’azienda cinese di produrre chip con nodi di processo a 7 e 5 nm, queste restrizioni potrebbero estendersi anche ai sistemi DUV più avanzati e ad alcuni fondamentali strumenti software di progettazione.